Le fonti si concentrano principalmente sulla cybersecurity e non forniscono dettagli espliciti sui requisiti di sicurezza fisica per i sistemi di rete e informazione.
🔴 NIS2: sei conforme? Non rischiare sanzioni o vulnerabilità . Adegua subito la tua azienda con il supporto dei nostri esperti.Tuttavia, offrono alcuni spunti che indirettamente riguardano la sicurezza fisica:
L’importanza di un approccio multi-rischio
- Considerare l’ambiente fisico: La Direttiva NIS2 promuove un approccio multi-rischio alla cybersecurity, che prende in considerazione rischi che vanno oltre le minacce digitali. Questo approccio evidenzia l’importanza della sicurezza fisica:
- Articolo 21, paragrafo 2: Definisce le misure per la gestione del rischio informatico.
- Comunicazione della Commissione: Specifica che queste misure “devono proteggere non solo le reti e i sistemi informativi dell’entità , ma anche l’ambiente fisico di tali sistemi da eventi come sabotaggi, furti, incendi, inondazioni, problemi di telecomunicazione o interruzioni di corrente, o da qualsiasi accesso fisico non autorizzato che possa compromettere la disponibilità , l’autenticità , l’integrità o la riservatezza dei dati memorizzati, trasmessi o elaborati, o dei servizi offerti dalle reti e dai sistemi informativi o accessibili tramite essi.”
Requisiti e considerazioni specifiche
- Sedi sicure per i CSIRT: La Direttiva richiede che i Computer Security Incident Response Teams (CSIRT) siano situati in strutture sicure:
- Articolo 11, paragrafo 1(b): Stabilisce che “i locali e i sistemi informatici che supportano i CSIRT devono essere situati in siti sicuri”. Questo suggerisce che la sicurezza fisica è fondamentale per garantire la cybersecurity.
- Sicurezza dei data center: Sebbene non affronti direttamente la sicurezza fisica, l’inclusione dei fornitori di data center tra le entità essenziali o importanti implica la necessità di adottare misure di sicurezza robuste, che probabilmente comprendono anche salvaguardie fisiche.
- Principi generali di riservatezza e gestione del rischio: Le fonti sottolineano l’importanza di proteggere la riservatezza delle informazioni e di adottare un approccio basato sul rischio per la sicurezza. Questi principi si estendono anche alla sicurezza fisica, implicando la necessità di proteggere le risorse fisiche e le strutture che, se compromesse, potrebbero compromettere i sistemi informativi o i dati.
Inferenze e buone pratiche
Sebbene non espressamente richiesti, le organizzazioni soggette alla Direttiva NIS2 dovrebbero considerare l’implementazione di misure di sicurezza fisica in linea con i principi più ampi della Direttiva. Esempi di tali misure includono:
- Controllo degli accessi alle strutture: Implementare sistemi di controllo accessi per limitare l’ingresso fisico nelle aree sensibili dove sono presenti attrezzature di rete o dati.
- Controlli ambientali: Proteggere da minacce ambientali, come incendi, inondazioni e interruzioni di corrente, attraverso misure come sistemi antincendio, pavimentazioni rialzate nei data center e generatori di corrente di backup.
- Personale di sicurezza fisica: Impiegare personale di sicurezza per dissuadere accessi non autorizzati, monitorare i sistemi di sorveglianza e rispondere agli incidenti di sicurezza.
- Smaltimento sicuro delle risorse ICT: Implementare procedure per garantire lo smaltimento o la distruzione sicura delle apparecchiature ICT, evitando la possibile esposizione di dati sensibili.
Nota importante: È fondamentale ricordare che queste inferenze ed esempi sono basati sull’interpretazione dei principi e dei requisiti generali della Direttiva NIS2. Le organizzazioni dovrebbero condurre proprie valutazioni del rischio e consultare esperti di cybersecurity per determinare le misure di sicurezza fisica più appropriate in base alle proprie specifiche esigenze.
Affrontare le complessità della direttiva NIS2 può generare incertezze e rischi per la tua azienda.