Quali sono le principali sfide nell’implementazione e applicazione della Direttiva NIS2?

NIS2 Frequently Asked Questions

Le fonti evidenziano diverse sfide potenziali nell’implementazione e applicazione della Direttiva NIS2.

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1. Determinazione dell’Equivalenza con la Legislazione Settoriale Specifica

Una delle principali sfide consiste nel determinare se la legislazione settoriale specifica dell’UE già esistente offra requisiti di sicurezza informatica e obblighi di segnalazione degli incidenti equivalenti a quelli previsti dalla Direttiva NIS2. Questa valutazione richiede un’analisi degli effetti delle misure di gestione del rischio e degli obblighi di segnalazione incidenti previsti dalla legislazione settoriale, rispetto agli articoli 21 e 23 della Direttiva NIS2.

  • La Commissione fornirà linee guida per aiutare gli Stati Membri a determinare l’equivalenza. Tuttavia, interpretare queste linee guida e applicarle a vari contesti normativi potrebbe essere complesso. Le disposizioni settoriali potrebbero infatti essere più dettagliate rispetto a quelle della Direttiva NIS2. Questa granularità può rendere più complessa la valutazione dell’equivalenza, richiedendo un’attenta analisi per assicurarsi che la legge settoriale raggiunga lo stesso livello di sicurezza informatica previsto dalla direttiva.
  • Garantire che la legislazione settoriale consenta l’accesso immediato alle notifiche di incidenti da parte dei CSIRT (Computer Security Incident Response Team) competenti, delle autorità nazionali e dei punti di contatto unici può rappresentare una sfida tecnica e amministrativa. Le linee guida suggeriscono che ciò potrebbe comportare la trasmissione diretta delle notifiche o l’accesso tramite un unico punto di accesso. Implementare tali meccanismi e garantirne l’interoperabilità con il quadro generale della NIS2 potrebbe essere complesso.

2. Ambito di Applicazione e Identificazione degli Enti

La Direttiva NIS2 amplia significativamente l’ambito della direttiva precedente includendo nuovi settori ed enti sulla base della loro dimensione e del profilo di rischio. Questo allargamento presenta sfide in:

  • Identificare tutti gli enti che rientrano nella direttiva. Gli Stati Membri devono stabilire criteri chiari per determinare quali enti soddisfano la soglia dimensionale e identificare enti più piccoli con un elevato profilo di rischio. Questo processo potrebbe essere intensivo in termini di risorse, richiedendo la raccolta di informazioni sulle entità operanti entro i confini nazionali, inclusi dimensione, attività e potenziali rischi informatici. Le fonti suggeriscono che gli Stati Membri possano utilizzare meccanismi come la registrazione per facilitare l’identificazione degli enti, ma progettare e implementare tali meccanismi sarà fondamentale.
  • Assicurare che gli enti siano consapevoli dei loro obblighi ai sensi della direttiva. Le fonti enfatizzano la necessità di sensibilizzare gli enti in merito alla Direttiva NIS2 e alle loro responsabilità. Questo richiederà efficaci sforzi di comunicazione e divulgazione sia da parte della Commissione che degli Stati Membri.
  • Coordinarsi con la Direttiva sulla Resilienza degli Enti Critici (CER) per garantire che gli enti identificati come critici nell’ambito della CER siano soggetti anche agli obblighi NIS2. Questo richiede una chiara comunicazione e cooperazione tra le autorità competenti responsabili dell’implementazione di entrambe le direttive.

3. Implementazione di Misure di Sicurezza Informatiche Efficaci

La Direttiva NIS2 richiede che gli enti coperti implementino una serie di misure di gestione del rischio informatico. Questo presenta diverse sfide per gli enti:

  • Comprendere e implementare i dieci elementi chiave della gestione del rischio informatico delineati nella direttiva. Gli enti devono avere una comprensione approfondita dei propri rischi informatici e sviluppare politiche e procedure adeguate per mitigarli. Le fonti indicano che la Commissione fornirà ulteriori indicazioni su questi elementi chiave, ma gli enti dovranno rimanere aggiornati su queste indicazioni e adattare le proprie pratiche di conseguenza.
  • Gestire la sicurezza delle catene di approvvigionamento e delle relazioni con i fornitori. Gli enti sono tenuti a gestire i rischi informatici lungo tutta la catena di approvvigionamento, un compito complesso che include la due diligence sui fornitori, la definizione di requisiti di sicurezza nei contratti e il monitoraggio delle pratiche di sicurezza dei fornitori.
  • Gestire i costi di implementazione delle misure di sicurezza informatica. Implementare misure di sicurezza robuste può essere costoso, soprattutto per gli enti più piccoli. Gli Stati Membri potrebbero dover fornire supporto finanziario o incentivi per aiutare gli enti a coprire tali costi.

4. Segnalazione degli Incidenti

La Direttiva NIS2 introduce un processo di segnalazione degli incidenti a più fasi, che mira a bilanciare la necessità di una segnalazione rapida con l’esigenza di informazioni dettagliate. Gli enti devono inviare un avviso preliminare entro 24 ore dalla presa di conoscenza di un incidente significativo, seguito da una notifica dell’incidente entro 72 ore e un rapporto finale entro un mese. Questo processo presenta sfide nel:

  • Stabilire procedure interne chiare per identificare e segnalare incidenti significativi. Gli enti devono definire cosa costituisce un incidente significativo, formare il personale sulle procedure di segnalazione e stabilire linee di comunicazione chiare.
  • Rispettare le scadenze di segnalazione. Le scadenze di 24 ore e 72 ore per gli avvisi preliminari e le notifiche degli incidenti potrebbero essere difficili da rispettare per gli enti privi di capacità di risposta agli incidenti ben sviluppate.
  • Fornire informazioni complete e accurate nei rapporti sugli incidenti. Le fonti indicano che la Commissione fornirà ulteriori indicazioni sul contenuto dei rapporti sugli incidenti. Tuttavia, gli enti dovranno comunque documentare accuratamente gli incidenti e fornire tutte le informazioni necessarie alle autorità competenti.

5. Supervisione ed Esecuzione Efficaci

La Direttiva NIS2 enfatizza misure di supervisione più forti per le autorità nazionali e requisiti di esecuzione più severi. Questo comporta sfide nel:

  • Assicurare che le autorità competenti nazionali abbiano le risorse e le competenze necessarie per supervisionare ed eseguire efficacemente la direttiva. Questo include personale sufficiente, competenze tecniche e risorse finanziarie adeguate.
  • Implementare regimi di supervisione differenziati per enti essenziali e importanti. Ciò richiede che le autorità nazionali sviluppino approcci e procedure diversi per la supervisione di ciascun tipo di ente.
  • Superare la riluttanza ad applicare sanzioni. Le fonti notano una generale riluttanza tra gli Stati Membri nell’applicare sanzioni per violazioni della sicurezza informatica. Questo deve cambiare per garantire che la Direttiva NIS2 abbia un effetto deterrente.
  • Garantire che le sanzioni siano applicate in modo coerente tra gli Stati Membri. La Direttiva NIS2 stabilisce un elenco minimo di sanzioni amministrative, ma gli Stati Membri hanno una certa flessibilità nella loro implementazione. Questo potrebbe portare a discrepanze nell’applicazione delle sanzioni tra gli Stati Membri, creando potenzialmente condizioni di concorrenza sleale per gli enti operanti in diverse giurisdizioni.

6. Collaborazione e Condivisione delle Informazioni

La Direttiva NIS2 enfatizza l’importanza della collaborazione e della condivisione delle informazioni tra Stati Membri e istituzioni dell’UE. Questo comporta sfide nel:

  • Stabilire meccanismi efficaci per la condivisione delle informazioni su minacce, vulnerabilità e incidenti informatici. Questo include la condivisione di informazioni tra Stati Membri, tra istituzioni dell’UE e tra il settore pubblico e privato.
  • Superare le barriere linguistiche e le differenze nelle pratiche di sicurezza informatica nazionali. L’UE ha 27 Stati Membri, ognuno con la propria lingua, sistema giuridico e cultura della sicurezza informatica. Queste differenze possono rendere difficile collaborare efficacemente su questioni di sicurezza informatica.
  • Costruire fiducia tra le parti interessate. Una collaborazione efficace richiede fiducia tra tutte le parti coinvolte, che può essere difficile da costruire, soprattutto nel contesto della sicurezza informatica, dove spesso vengono condivise informazioni sensibili.

Affrontare le complessità della direttiva NIS2 può generare incertezze e rischi per la tua azienda.

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