Da sempre impegnata nella difesa dei diritti digitali, ISGroup annuncia con convinzione il proprio sostegno alla trentatreesima edizione di e-privacy, in programma il 23 e 24 novembre 2023 presso l’Ordine degli Ingegneri di Pisa.
Il tema di quest’anno – “IA: Tecnologia, Etica e Privacy” – affronta una delle sfide più complesse e decisive del nostro tempo: l’equilibrio tra innovazione tecnologica, garanzie etiche e tutela della riservatezza.
ISGroup partecipa come partner attivo e consapevole. Non per visibilità, ma per coerenza. Difendere la privacy oggi significa ridefinire il rapporto tra cittadino, informazione e potere.
Il convegno, patrocinato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali e accreditato per la formazione continua degli Ingegneri, si propone come un momento cruciale di confronto tra esperti di AI, giuristi, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni.
Tra i temi trattati: discriminazione algoritmica, approccio normativo europeo, sorveglianza biometrica, smart city, machine learning e sicurezza, e persino l’obsolescenza della posta elettronica. Una lettura trasversale e critica, senza retorica, delle implicazioni pratiche dell’Intelligenza Artificiale.
Al centro, come sempre, le persone: soggetti di diritti, non oggetti di profilazione.
Per ISGroup, sostenere e-privacy non è solo una scelta etica, ma un’estensione naturale della propria missione: costruire una cultura della sicurezza che metta al centro la persona, la trasparenza e la responsabilità.
Chi è ISGroup
Fondata nel 2013 da esperti di ethical hacking attivi fin dagli anni ’90, ISGroup è una boutique italiana di cybersecurity specializzata in attività manuali di penetration testing, red teaming e sicurezza offensiva avanzata. È certificata ISO 9001 e ISO 27001 e opera su progetti ad alta criticità in ambito pubblico e privato.
Sostenitrice storica del Progetto Winston Smith e di numerose iniziative per la difesa della privacy, ISGroup continua a investire nella promozione di un ecosistema digitale più sicuro, equo e consapevole.
Perché siamo ancora qui? Perché è necessario. E perché, quando si parla di diritti digitali, non basta dichiararsi: bisogna esserci.