C’è un tempo in cui le tecnologie di controllo sembravano roba da romanzo distopico. Poi è arrivato il tempo in cui si sono fatte realtà quotidiana. Dal 2002, e-privacy rappresenta il punto di incontro per chi non si rassegna a questo scenario. E ISGroup, ancora una volta, ha scelto di esserci. Con convinzione. Con responsabilità. Con la consapevolezza che la privacy è il fondamento di ogni democrazia sana.
Il 16 e 17 ottobre 2015, nella suggestiva cornice della Mediateca del Mediterraneo a Cagliari, si è tenuta la XVIII edizione di e-privacy. Tema: Captatori Informatici e società civile: una convivenza possibile? Una domanda tanto scomoda quanto urgente. Perché se è vero che i captatori – i cosiddetti “trojan di Stato” – sono strumenti d’indagine, è altrettanto vero che possono diventare strumenti d’abuso.
ISGroup ha scelto di sostenere l’evento come sponsor e partner tecnico, rinnovando il proprio impegno a favore della cultura della sicurezza, della trasparenza e della tutela dei diritti digitali. Perché ogni innovazione ha bisogno di limiti. E ogni libertà ha bisogno di guardiani.
Tra gli interventi più significativi, quelli di Claudio Guarnieri sulla cyberpolizia e la cyberguerra, di Andrea Ghirardini sulla deriva dei trojan istituzionali, e del Segretario Generale del Garante Privacy Giuseppe Busia, che ha tracciato una linea netta tra legittimità e sorveglianza generalizzata. Sul fronte legale, spiccano le riflessioni di Elena Bassoli e Riccardo Abeti, che hanno denunciato la “trasparenza a senso unico” imposta a lavoratori, studenti e cittadini.
E poi il sabato, con la tavola rotonda sulla regolamentazione dei captatori, i confronti internazionali, e un messaggio chiaro da parte di esperti, giuristi e rappresentanti istituzionali: senza controllo democratico, la tecnologia si trasforma da risorsa in minaccia.
ISGroup, da sempre attiva nella scena italiana dell’ethical hacking, riconosce in e-privacy un presidio essenziale. Non è solo un evento: è un laboratorio di pensiero, un faro acceso sul futuro digitale. E sostenere e-privacy significa, per noi, sostenere un’idea precisa di società: quella in cui la sicurezza non si ottiene al prezzo della libertà.
Perché la vera innovazione è quella che protegge. Non quella che spia.