Nell’ambito della continuità operativa e del disaster recovery, è fondamentale avere un piano che consenta di riprendere le attività aziendali nel più breve tempo possibile in caso di disastro. I siti di disaster recovery possono essere classificati in tre categorie principali: Cold Site, Warm Site e Hot Site. Ognuno di essi offre diversi livelli di preparazione e tempi di recupero. Di seguito, una panoramica dettagliata di ciascuno.
Hot Site
Un Hot Site rappresenta l’opzione più completa e costosa per il disaster recovery. Esso contiene hardware e software completamente ridondanti, nonché connessioni per telecomunicazioni, telefonia e utility che permettono di continuare tutte le operazioni del sito primario. In caso di disastro, il failover verso un Hot Site avviene in pochi minuti o ore. La sincronizzazione dei dati tra il sito primario e l’Hot Site avviene giornalmente, riducendo al minimo o eliminando completamente la perdita di dati. Inoltre, i nastri di backup dei dati offsite possono essere ottenuti e consegnati all’Hot Site per aiutare a ripristinare le operazioni. Questi nastri di backup devono essere regolarmente testati per rilevare eventuali corruzioni dei dati, codice maligno o danni ambientali. Dato il livello di preparazione e rapidità di recupero, un Hot Site è l’opzione più costosa.
Warm Site
Un Warm Site offre una soluzione intermedia sia in termini di costi che di preparazione. Questo tipo di sito contiene hardware e software parzialmente ridondanti e dispone di connessioni per telecomunicazioni, telefonia e utility che permettono di continuare alcune, ma non tutte, le operazioni del sito primario. Il failover verso un Warm Site avviene generalmente in poche ore o giorni dopo un disastro. La sincronizzazione dei dati tra il sito primario e il Warm Site avviene giornalmente o settimanalmente, con una conseguente minima perdita di dati. I nastri di backup dei dati offsite devono essere ottenuti e consegnati al Warm Site per ripristinare le operazioni. Considerando il livello di preparazione e i costi, un Warm Site rappresenta una scelta intermedia tra un Hot Site e un Cold Site.
Cold Site
Un Cold Site è l’opzione meno costosa ma anche la meno pronta per il disaster recovery. In un Cold Site, l’hardware deve essere ordinato, spedito e installato, e il software deve essere caricato. Le connessioni di base per telecomunicazioni, telefonia e utility potrebbero necessitare di essere attivate per continuare alcune, ma non tutte, le operazioni del sito primario. Il trasferimento delle operazioni verso un Cold Site avviene generalmente in settimane o più, a seconda del tempo di arrivo dell’hardware, dopo un disastro. Non avviene alcuna sincronizzazione dei dati tra il sito primario e il Cold Site, il che può comportare una significativa perdita di dati. I nastri di backup dei dati offsite devono essere ottenuti e consegnati al Cold Site per ripristinare le operazioni. A causa della sua minore preparazione e tempi di recupero più lunghi, un Cold Site è l’opzione meno costosa.
Conclusione
La scelta tra un Hot Site, Warm Site o Cold Site dipende dalle esigenze specifiche dell’azienda, dal budget disponibile e dal livello di tolleranza alla perdita di dati e ai tempi di inattività. Ogni opzione ha i suoi vantaggi e svantaggi, e la decisione dovrebbe essere presa considerando attentamente questi fattori.